Criptovalute: la Banca d’Italia avvisa!
Sapete già qual’è la mia idea in tema di blockchain e criptovalute: piattaforme tecnologiche estremamente pericolose, in contrasto con il nostro ordinamento, e possibile strumento di attività criminali.
Blockchain e criptovalute: proibito parlare?
Qualche giorno fa, impressionato dalla notizia che l’università Bocconi aveva addirittura dato un premio in danaro a dei soggetti che avevano proposto di utilizzare la blockchain per superare e annullare tutti gli istituti giuridici a tutela delle parti, dello Stato, e dell’Erario nelle compravendite immobiliari, ho messo in linea un video nella mia serie “Stipulare Informati” del mio canale Youtube, e che potrete trovare qui sotto. C’è chi lo ha apprezzato, ma c’è anche chi ha cercato di dissuadermi dalle mie idee critiche. Dopo aver visto fallire l’utilizzo delle modalità classiche con cui di solito si propagandano la blockchain e le criptovalute, e cioè ripetere sempre all’infinito: “ è moderno”, “è efficiente”, “è rapido”, “fa risparmiare”, senza ovviamente dare alcuna spiegazione plausibile, né tanto meno rispondere alla serie di martellanti domande in cui il video consiste, i fautori delle criptovalute e della blockchain si sono spazientiti, e hanno cominciato ad orchestrare pressioni per non farmi trattare più l’argomento blockchain e criptovalute. Da un lato la perversa reazione mi fa piacere, perché evidentemente il mio video ha colto nel segno ed è stato considerato efficace dagli sconosciuti propagandisti di criptovalute e blockchain, dall’altro mi inorridisce perché ovviamente il fenomento non può essere considerato diversamente da un affioramento alla superficie di quel mondo criminale che sta sotto la blockchain e le criptovalute .
Banca d’Italia e criptovalute
Per combinazione, proprio in quei giorni, mi è venuta a soccorso la Banca d’Italia con la circolare 19 marzo 2018, che vi propongo integralmente in fondo al presente scritto. La Banca d’Italia dopo aver ricordato di aver già messo in guardia i cittadini, insieme alla UIF, dei possibili rischi, ricorda ancora una volta la possibilità di malfunzionamenti, attacchi informatici, smarrimento della password del portafoglio elettronico, mancanza di tutele legali e contrattuali, mancanza di obblighi informativi e di presidii di trasparenza, mancanza di tutela o garanzia delle somme impiegate. Senza tralasciare il rischio connesso all’utilizzo di queste nuove piattaforme “per finalità criminali e illecite, incluso il riciclaggio di danaro”.
Episodi gravi di attacchi informatici alle piattaforme di scambio infatti, secondo la Banca d’Italia, si verificano sempre più spesso, e con la perdita anche totale del danaro investito.
La Banca d’Italia rammenta che l’autorità Europea degli strumenti finanziari e dei mercati, l’Autorità bancaria Europea, e l’Autorità Europea delle assicurazioni e delle pensioni, hanno messo in guardia fermamente i consumatori dall’utilizzo delle criptovalute e della blockchain. La Banca d’Italia condivide quanto espresso dalle massime autorità finanziarie sovranazionali e raccomanda di dare credito a tali avvertimenti.Non mi voglio dilungare, e rinvio alla lettura integrale della circolare sotto riportata, ponendomi però un interrogativo. Che cosa c’è dietro le criptovalute e la blockchain? Quali interessi? A chi giova l’utilizzo delle criptovalute o della piattaforma tecnologica blockchain per trasmette dati rapidamente e senza essere scoperti?
Personalmente credo che le autorità debbano intervenire seriamente, e in fretta, come stanno già compiendo molti paesi, per fermare la possibilità che i sistemi della blockchain e delle criptovalute vengano utilizzati per finalità criminali.Notaio Massimo d’Ambrosio
Il video sulla blockchain e criptovalute:
La circolare della Banca d’Italia:
Il notaio Massimo d'Ambrosio vi informa sempre! Votalo con 5 stelle! Grazie!Criptovalute: la Banca d’Italia avvisa! ultima modifica: 2018-03-30T22:42:33+02:00 da
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