Effetti del nuovo istituto della “autentica para-notarile” nell’ordinamento giuridico
(Intervento del notaio d’Ambrosio al Convegno di Ragusa del 18.7.2015 contenente le prime riflessioni sugli effetti del nuovo istituto voluto da Renzi col ddl concorrenza sul nostro ordinamento giuridico)
Conosciamo tutti quale è stata la genesi che ha indotto il Governo a formulare l’intervento improvviso e devastante nel sistema giuridico italiano dell’abolizione del notaio nelle transazioni economiche.
Il consenso.
Il Governo ha una necessità disperata di consenso e si è fatto due conti. Dai sondaggi risulta che il 60% degli italiani è contrario alla presenza del notaio negli atti di compravendita, invocando mitici quanto infondati vantaggi del sistema anglosassone, e solo il 10% è favorevole, con un 30% di indifferenti .
Il Governo ha quindi ritenuto di solleticare il 60% dei contrari, aderendo alla loro tesi, mediante un intervento di nascosto, clandestino, reso noto alla popolazione con la conferenza stampa del 21 febbraio con la quale il Presidente del Consiglio dichiarava che “non c’è niente di male ad andare un po’ meno dal notaio”.
Una volta le leggi si facevano con ponderazione, dopo aver riflettuto, con cognizione di causa, e se i reggitori dello Stato non avevano sufficienti capacità tecniche per conoscere la materia su cui avrebbero inciso, avevano però l’umiltà di consultare esperti del settore, professori universitari, magistrati, esperti del diritto, professionisti, che potevano dare le utili indicazioni per migliorare l’assetto giuridico, e per non peggiorarlo.Tesi superficiali e scadenti
Ora non è andata così, e la ricerca del consenso ha indotto il Governo ad aderire alle tesi superficiali e culturalmente scadenti di coloro che non conoscono come è organizzato il nostro sistema.
Di ciò non voglio fare una colpa al cittadino che si trova a collocarsi nel 60% di cui vi ho detto. E’ pienamente giustificabile che chi è privo della necessaria cultura giuridica, privo degli strumenti e delle condizioni necessarie per comprendere il nostro ordinamento, si limiti a delle impressioni superficiali quanto fallaci, derivanti dalla visione del notaio al momento della stipula dell’atto.
Secondo tali errate convinzioni il notaio è solo colui che autentica una firma, che dice che Mario Rossi è Mario Rossi e non è Antonio Bianchi, leggendolo da un documento di identità, e che per tale modesta funzione incamera una quantità di quattrini gigantesca, estorcendola ai cittadini innocenti e incolpevoli.
Ma, se tale convinzione può essere giustificata nel cittadino privo di sufficiente cultura, non può essere giustificata nei confronti dei reggitori dello Stato che al momento delle elezioni hanno dichiarato, perlomeno a parole, di avere la capacità necessaria a svolgere il loro rilevante incarico, o comunque ad avere la sufficiente umiltà di informarsi adeguatamente prima di precipitarsi all’improvviso come un elefante in un negozio di cristalleria.
Invece è successo proprio questo, e la prova è data proprio dalla clandestinità dell’intervento del Governo, dall’aver taciuto il Governo i suoi intendimenti per presentarli solo a cose fatte, mettendo il Paese di fronte al fatto compiuto quasi immaginasse che la sua azione non sarebbe certo stata approvata o lodata dagli strati più responsabili del Paese.La tesi della “firmetta notarile”
Questo è successo, e il Governo , nel perseguire il consenso politico ed elettorale ha ritenuto di aderire alla tesi della c.d. “firmetta notarile”, secondo la quale il compito del notaio consiste solo nel mettere qua e là qualche firmetta facile facile, per la quale non c’è bisogno neppure di alcuna preparazione culturale.
Questa tesi della “firmetta notarile” è quindi ora di fatto fatta propria dal Governo, danneggiando non solo il tessuto economico e la certezza del diritto, ma anche offendendo l’intera categoria notarile, che attraverso l’intervento del Governo si sente accusata di essere perfettamente inutile, con dei compiti che chiunque può svolgere senza alcuna preparazione specifica.Intendiamoci, l’intervento del Governo sarebbe pure logico, sensato, e giusto se fossero veri i presupposti della diceria calunniosa della “firmetta notarile”.
Ma così non è perché tutti sappiamo che il notaio italiano non è solo un “autenticatore” delle firme, non è solo colui che accerta frettolosamente, tramite un esame dei documenti di identità, chi è la persona che gli sta davanti, ma è un pubblico funzionario, che svolge una serie complessa e difficile di compiti che sono ignorati da quel 60% degli italiani contrari alla presenza del notaio e che, purtroppo, apprendiamo ora che sono ignorati dal nostro Governo, come la lettura dalle poche righe del ddl Concorrenza ci rivela.
Il Governo ignora che il notaio provvede alla tutela delle parti e non solo alla redazione di un documento, che peraltro non è affatto facile produrre , attesa la complessità della normativa che ci sovrasta.
Il Governo ignora che attraverso il notaio lo Stato persegue e raggiunge numerosi obiettivi politici, sociali ed economici che solo un Pubblico Ufficiale, legato allo Stato da obblighi, doveri, controlli e responsabilità, può realizzare.
Il Governo ignora le funzioni del notaio come esattore delle imposte, che forniscono un rilevante gettito alla casse statali, sotto l’esclusiva responsabilità del notaio, senza alcun suo guadagno e senza alcun aggio per lui, a differenza di quello che accade per tutti gli esattori.Tutto questo il Governo lo ignora, non volendo io credere alle tesi più maliziose che vogliono vedere nell’intervento del Governo proprio questo obiettivo, e cioè impedire i controlli di legalità, le verifiche, la tutela del più debole . E non potendo abrogare in un solo colpo tutte le normative i più maliziosi ci vedono la scelta della strada di abrogare i controllori per consentire nelle transazioni immobiliari la vittoria del più forte, del più furbo, in spregio a tutte le nostre leggi e ai principi di tradizione millenaria che abbiamo studiato e che reggono il nostro sistema giuridico.
Il nuovo istituto della “autentica para-notarile”
Ebbene, dando il Governo credito alla balzana tesi della “firmetta notarile”, e ritenendo che la “firmetta” possa essere apposta da chiunque senza particolare bagaglio culturale e senza particolare legame dello Stato costituito da controlli, sanzioni, e responsabilità del Pubblico Ufficiale, di fatto il Governo ha creato un nuovo istituto giuridico, quello che possiamo chiamare della “autentica para-notarile”, che costituisce una mostruosità del nostro sistema, avulsa dalla nostra tradizione e dagli interessi dei cittadini e della nostra economia.
In altra sede mi sono attardato a spiegare che questa nostra protesta non è una protesta contro gli avvocati, che, anzi, certamente, tutti i 250.000 avvocati sono più onesti e più bravi del 5.000 notai, che pur hanno sostenuto un difficile pubblico concorso, ma è una protesta contro il venire meno dell’assetto giuridico, il venir meno dei controlli, delle verifiche, dei compiti, delle responsabilità, che sul titolare del potere del nuovo istituto della “firmetta para-notarile” non incombono, e a cui non è tenuto.I riflessi della “autentica para-notarile”
Qualora malauguratamente il ddl concorrenza, nella parte che concerne una tale abnorme lesione del nostro sistema giuridico, andasse in porto, altri commentatori, più autorevoli di me, avranno il tempo di analizzare dettagliatamente le conseguenze e commentarne a fondo i riflessi sia giuridici che economici.
La falsa “concorrenza”
Fin da ora possiamo però profilare alcuni tratti del nuovo istituto, così come voluto dal Governo Renzi, che è, tra l’altro, contrario ad ogni più elementare principio di concorrenza, perché nella sua novità sconvolgente non assegna ad altri soggetti gli stessi compiti dei notai, consentendo al cittadino di compiere una equiparazione di costi e benefici, ma crea ex novo un nuovo istituto, dai tratti totalmente diversi, e non paragonabili a quanto disposto fino ad oggi dalla legge ed ancora di spettanza della categoria notarile.
Tutto questo scempio infatti in base ad un principio di concorrenza che è solo una scusa di facciata, perché è concorrenza tra due soggetti quando i due soggetti offrono prestazioni eguali, mentre invece così non è.Le visure
Se lo Stato ha assegnato fino ad ora il compito di garantire la libertà dell’immobile e di fotografare i problemi giuridici sui beni di rilevante entità al notaio, è perché è sempre stato conscio che le visure non sono una cosa semplice. Mentre il Governo crede che per fare le visure basti premere un pulsante nel computer ed ottenere un responso da un cervellone elettronico, noi sappiano che non è così, perché la diagnosi dello stato di un immobile è frutto di una valutazione scientifica del notaio, che si avvale anche dei sistemi informatizzati, ma che valuta, prendendo in proprio, sul suo portafoglio, sui suoi beni patrimoniali, la responsabilità conseguente. In futuro non sarà più così e il cittadino che comprerà un immobile, sbandierando trionfante e felice una qualche strisciata di qualche computer, avrà delle brutte delusioni. Il cittadino che non si farà assistere da un esperto del diritto, cadrà sotto le argomentazioni della controparte che lo convincerà a stare tranquillo. Ciò comporterà anche la possibilità della vendita di immobili inesistenti, o di immobili abusivi, specie se interverrà la malizia umana, che va sempre considerata.
La redazione del testo
Se è il notaio che oggi formula il testo dell’atto notarile e perché l’infinità di problemi giuridici richiede una specifica preparazione e uno studio che solo il notaio ha compiuto. Il cittadino che riterrà di scriversi da solo l’atto notarile, scopiazzando da qualche formulario, si renderà presto conto che non c’è un atto notarile uguale all’altro, e che solo il notaio è in grado di decidere se una certa clausola debba essere formulata in un modo oppure in un altro, o se essa debba essere inserita o tralasciata.
La direzione dell’atto
Oggi è solo il notaio che dirige lo svolgimento dell’atto, dando a ciascuno il suo. Col nuovo istituto il cittadino che andrà a stipulare un atto senza il notaio si troverà immancabilmente in una diatriba complicata con la controparte, a cui nessuno potrà porre rimedio con l’autorità del notaio pubblico ufficiale terzo. Certamente nella confusione il più furbo potrà strappare dei vantaggi migliori di quelli che avrebbe strappato con la presenza del notaio, ma è davvero una illusione andare ad un atto notarile credendosi il più furbo e il più forte, perché c’è sempre qualcuno ancora più furbo e ancora più forte.
La tutela del più debole
Oggi la legge assegna al notaio precisi compiti e responsabilità per tutelare le parti ed accertarsi che effettivamente esprimano la loro volontà. Coloro che non sono bene edotti dei risvolti giuridici della loro firma soccomberanno rapidamente. Certamente, tutti dovranno munirsi di un avvocato che arrivi alla formulazione di un atto e alla difesa dei loro interessi in contraddittorio con l’altro avvocato con aumento dei costi gigantesco. Ma il più debole spesso non riesce a munirsi dell’avvocato più in gamba, ed è destinato ad essere defraudato dei propri diritti. Basti pensare, a titolo di esempio, ai donanti, che si spogliano gratuitamente dei loro averi, spesso costituiti da persone anziane, che tendono a fidarsi dei loro parenti, dei loro amici ,o delle badanti. Chi li tutelerà? L’anziano della casa di riposo sarà in grado di incaricare l’avvocato di grido che lo tuteli al momento della fatidica firma? In una scrittura privata compilata a casa, senza testimoni, e senza neppure la lettura?
La garanzia patrimoniale
La legge ora assegna al notaio precise responsabilità patrimoniali nei confronti delle parti. Responsabilità che non possono essere giuridicamente ed economicamente sostituite da nessuna assicurazione, data la loro ampiezza. La sua responsabilità ricomprende infatti tutti i molteplici aspetti della transazione commerciale, e non solo l’ “autentica para-notarile” come prevede il ddl concorrenza, perché essa è globale, e cioè non si limita al valore dell’immobile formalmente inserito nell’atto, ma anche a tutti i problemi diretti e indiretti che possono sorgere a carico del danneggiato.
L’assicurazione prevista dal ddl, se funzionerà , tutelerà solo l’identità delle parti, non il contenuto del testo che le parti si scriveranno da soli per conto loro!Dichiarazioni urbanistiche
Oggi lo Stato assegna al notaio il controllo urbanistico. In un momento in cui la popolazione chiede al notaio maggiori controlli, ritenendo che quelli previsti oggi dalla legge siano insufficienti per evitare il fenomeno della cessione di immobili che sarebbero stati in realtà invendibili, ecco che il ddl concorrenza fa venire meno anche i controlli attualmente esistenti! Bel risultato!
Il controllo antiriciclaggio
Si perderà completamente, e non perché gli avvocati siano disonesti, lo ribadiamo, ma perché sul notaio incombono obblighi e responsabilità che non incombono sull’avvocato tenuto, secondo il Governo, alla sola “autentica para-notarile”. Le statistiche sono chiare: i 5.000 notai provvedono al 91% delle segnalazioni, tutti gli altri professionisti al 9%.
Le dichiarazioni fiscali
Oggi sul notaio incombe il controllo, perlomeno formale, di una serie di dichiarazioni fiscali nell’interesse dello Stato e della Pubblica Amministrazione, che, senza il notaio sarà obbligata a un contenzioso incalcolabile di cui tutti i cittadini, anche quelli che non stipulano, ne subiranno gli effetti negativi.
L’obbligo di corrispondenza tra Conservatoria e Catasto
Una recente legge fa incombere sul notaio una serie di obblighi di verifica per rimediare ai numerosi errori del catasto e per evitare importanti distorsioni. Nel futuro, con il nuovo istituto della “autentica para-notarile”, non sarà più così e il nuovo istituto permetterà l’aggiramento di tutta la normativa in tema di pubblici registri immobiliari e catastali.Clausole contrarie alla legge
La responsabilità del notaio, col nuovo istituto della “autentica para-notarile” verrà totalmente meno, e le parti, inconsciamente o aderendo ad astruse teorie giuridiche, potranno inserire clausole contrarie agli obiettivi dello Stato e ai fini di legalità tutelati oggi dall’intervento del notaio.
Pubblici Registri
La sicurezza dei pubblici registri si dissolverà perché le trascrizione e le iscrizioni non sono banali “comunicazioni” come crede il Governo, in quanto è il notaio che alimenta e modifica i pubblici registri, seguendo dei criteri rigorosi sotto la sua responsabilità patrimoniale . Oggi persino le sentenze dei Tribunali che trasferiscono diritti reali immobiliari sono, a volte, intrascrivibili, mancando degli elementi essenziali richiesti dalla legge: cosa succederà nel far west dell’atto fai-da-te?
Le tasse
Il notaio è antipatico per questo, e il 60% dei cittadino che ce l’ha col notaio lo accusa di essere esoso perché strappa somme di denaro gigantesche. Ma si tratta di danaro dello Stato, che non va ai notai, e venendo meno il notaio, verranno meno i miliardi di euro di imposta che vengono versati all’erario, verranno meno i milioni di euro che annualmente vengono versati all’archivio notarile ed entrano nel bilancio del Ministero della Giustizia. Non serve l’obbligo dell’avvocato a “procedere alla registrazione”, come ho letto nell’ultima versione dei ddl concorrenza, perché non basta un obbligo generico! Le leggi, se non sono previste sanzioni, controlli, verifiche, e responsabilità, sono destinate ad essere disapplicate. E comunque, in ogni caso, potranno essere facilmente applicate solo formalmente, perché sarà semplicissimo elaborare una propria teoria in base alla quale un atto che il notaio avrebbe registrato a 100.000 euro può essere registrato a soli 100 euro. Come recupererà l’Erario i 99.900 euro mancanti?
La “notary fraud” all’italiana
Nell’ordinamento giuridico statunitense esiste la “notary fraud”, reato gravissimo che l’FBI persegue quotidianamente.
Esso consiste nel far credere ai cittadini americani di origine latina che il “notary public” americano fornisce loro le stesse garanzie che il notaio gli fornisce nel suo paese. Vuole il Governo imboccare sistematicamente la strada della “notary fraud”?
Se non è così il Governo ha l’obbligo di proclamare che quello che ha vuole creare non è una estensione del ruolo del notaio, non è un allargamento delle competenze notarili ad altri soggetti, ma un nuovo istituto giuridico, che nulla offre al cittadino, fuorché l’apparenza.Il finto risparmio
E non solo, perché questo scempio giuridico è giustificato altresì dalle finalità di risparmio del cittadino. Certamente il risparmio ci potrà essere teoricamente perché il nuovo istituto della “autentica para-notarile” non ha motivo di essere pagato più di 50 euro. Prendiamo pure ad esempio un caso analogo, che oggi nel nostro ordinamento giuridico più si avvicina all’istituto della “autentica para-notarile”.
Mi riferisco ad una banale procura speciale. Quanto costa una banale procura speciale? 100 Euro. E la nuova “autentica para-notarile” non comportando neppure le minori responsabilità che incombono sul notaio per una procura speciale, dovrà avere un costo ancora minore.
Crede forse davvero il Governo che il nuovo istituto della “autentica para-notarile” farà spendere ai cittadini 50 euro lordi, più che sufficienti alla verifica del documento di identità?
No, io credo che il nuovo istituto, tra doppio avvocato, assicurazioni, e attività da devolvere ad altri professionisti, costerà come in America, e cioè almeno 10 volte di più che in Italia.Conclusioni
Il ddl concorrenza non è ancora legge. Tutti i cittadini sensati sperino che il Governo si renda conto dell’impatto devastante sul nostro sistema e gli articoli della “autentica para-notarile” vengano stralciati al più presto.
notaio Massimo d’Ambrosio – convegno di Ragusa 18.7.2015
Il notaio Massimo d'Ambrosio vi informa sempre! Votalo con 5 stelle! Grazie!Effetti del nuovo istituto della “autentica para-notarile” nell’ordinamento giuridico ultima modifica: 2015-07-21T06:37:15+02:00 da
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