Difendere il notariato e le libere professioni
Alla assemblea plenaria della Giornata delle libere professioni, tenutasi in Lucca il 2.10.2015, il moderatore Isidoro Trovato, del Corriere della Sera, introduce per la categoria notarile il notaio Massimo d’Ambrosio chiedendogli se la professione notarile, a differenza delle altre professioni, non si sia sentita negli ultimi tempi come accerchiata. Il notaio Massimo d’Ambrosio interviene come segue:
No, io debbo innanzitutto precisare che il Notariato è all’interno di tutte le libere professioni, non è sotto attacco il Notariato ma a mio avviso sono sotto attacco tutte le libere professioni. Io ho particolare esperienza sulle libere professioni. Nella mia precedente vita, mi sono occupato molto di libere professioni nel Gabinetto del Ministro della Giustizia e nei miei lunghi anni della segreteria del Direttore Generale e degli Affari Giuridici delle Libere Professioni, seguendo da vicino moltissime delle professioni qui presenti, in particolare il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, dei Geometri, dei Periti Industriali, dei Geologi, degli Ingegneri e così via… In questi ultimi anni ho notato un calo della stima e del rispetto nei confronti dei liberi professionisti. Tutti, perché sono considerati sempre di più come una specie di casta, che è lì per fare delle cose semplici e inutili che si possono apprendere in mezz’ora di navigata su Internet, che servono solo a succhiare danaro ai cittadini. Purtroppo Internet sicuramente ha una sua responsabilità, perchè sarebbe troppo comodo, si, sarebbe comodo studiarsi mezz’oretta come si fa una casa e costruirsela da soli, e risparmiare, tanto, se crolla, che importa, peggio per chi ci sta dentro e peggio per chi passa. È comodo prescriversi le medicine per conto proprio, farsi fare le operazioni dal chirurgo di casa. Pensate che risparmio per la sala operatoria o per l’anestesia!
No, ed è qui che deve intervenire lo Stato: si parla di professioni protette, ma la protezione non è delle professioni, la protezione è del cittadino, che ha il diritto di avere un minimo di competenza. C’è un controllo prodromico negli studi e negli esami di abilitazione. C’è un controllo successivo, disciplinare, civile, penale, in particolare quello compiuto dai Consigli degli ordini e dei Collegi. E tutto questo serve per il cittadino, perché è interesse dello Stato che le costruzioni stiano in piedi, è interesse dello Stato che il malato guarisca, è interesse dello Stato che dopo un contratto non si vada a litigare o vinca il più forte nei confronti del più debole, altrimenti si ritorna al Medioevo in cui la proprietà privata era di quello che riusciva a camminare avanti e indietro con la lupara a tracollo.
No! Quindi questa è la mia risposta. Il problema non è del Notariato, il problema è di tutte le libere professioni.
Certo, nei confronti del Notariato recentemente c’è stato un attacco più forte degli altri, ma che parte da questi stessi concetti, e cioè il pensare che fare un atto notarile sia una cosa semplice, che noi abbiamo studiato per anni e anni, così, solamente per nostro sfizio, e quindi purtroppo i nostri reggitori dello Stato si sono dimenticati che il Notaio non è solamente un libero professionista, ma è anche un rappresentante della legge in un momento essenziale delle transazioni economiche. Noi abbiamo migliaia e migliaia di norme che dobbiamo rispettare e far rispettare per consentire allo Stato di raggiungere i suoi obiettivi economici e sociali durante la transazione dell’atto, la compravendita, la divisione, la donazione.
E lo Stato ha deciso di annullare tutto, senza considerare naturalmente la rappresentanza dell’Erario e del Fisco che tanto ci fa antipatici. Noi rastrelliamo dieci miliardi l’anno nei confronti dei cittadini ma noi qui adesso, ormai, chissà se ci rimane il danaro per pagare le bollette della luce o il metano della mia Panda a metano.
Ebbene, lo Stato si è dimenticato di tutto questo e l’attacco è consistito non nel dare delle competenze agli avvocati, che è uno slogan senza senso, mai c’è stata una contrapposizione con gli avvocati, che i notai rispettano e stimano e considerano più onesti e più bravi di loro.
No, non c’è stato un tentativo di spostamento della competenza nei confronti degli avvocati, c’è stato uno svuotamento: la legge era chiara, tutto, l’atto, la redazione dell’atto, le visure, erano di spettanza della parte, che faceva e scriveva quello che voleva. Rendetevi conto dell’orrore, rendetevi conto delle migliaia di norme abrogate. Lo Stato, il Presidente del Consiglio, non potendo abrogare in un colpo solo migliaia di norme, ha deciso di abrogare i controllori. Immaginate, ecco, quanto ho studiato io, ripeto sempre questo esempio, la tutela del donante! Due mesi per mettere giù un malloppo di 1.500 pagine, e adesso viene il Presidente del Consiglio che dice che la badante va dal vecchietto gli fa scrivere dentro la camera da letto quattro righe, e poi lo porta da un avvocato che non può che certificare la firma, e se osa dire qualche cosa, gli dicono “ma tu che c’entri?” Quindi, non c’è nessuna contrapposizione, questo vorrei sottolinearlo. Gli avvocati li stimo e nessun notaio ha detto qualcosa di negativo nei confronti degli avvocati. I notai hanno protestato, le Commissioni Parlamentari hanno recepito questa protesta, solo per il vuoto di legalità, perché non deve vincere, come vi dicevo, il più forte, ma deve esserci una parità, una egualità di rispetto della giustizia e dell’ordinamento statuario. Grazie
notaio Massimo d’Ambrosio – Pescara
La Assemblea plenaria era stata preceduta dal Convegno organizzato dal Consiglio Notarile di Lucca
Il notaio Massimo d'Ambrosio vi informa sempre! Votalo con 5 stelle! Grazie!Difendere il notariato e le libere professioni ultima modifica: 2015-10-06T11:40:22+02:00 da
Vuoi interpellare il notaio Massimo d'Ambrosio per un quesito personale?
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2 Commenti su “Difendere il notariato e le libere professioni”
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Dice bene, sotto attacco sono tutte le libere professioni ma non penso che il notariato lo sia stato più delle altre o, almeno, non più dell’avvocatura. L’avvocatura è stata letteralmente emarginata con riforme di ogni genere, non solo con il ddl concorrenza. Basti pensare alle riforme in materia assicurativa, a partire dalla prima della serie, quella che ha introdotto l’indennizzo diretto. Come al solito, è stata da subito propagandata come un regalo per il consumatore ma in realtà si è trattato di un regalo alle compagnie assicuratrici e di un danno ad avvocati e consumatori insieme. E così varie altre riforme che a poco a poco hanno eroso lo spazio vitale dell’avvocatura, svilendola e favorendone il decadimento, già in atto per varie altre cause, alcune tuttavia dovute alla categoria stessa. C’è però da dire anche che, a differenza del notariato, l’avvocatura non è affatto compatta e solidale… è quindi tendenzialmente autolesionista! Sono invece del tutto d’accordo con Lei laddove dice che queste riforme hanno finito per mettere in contrapposizione notai e avvocati. Tanto è stato, scioccamente e inutilmente. Ma per forza: si è trattato di riforme che hanno mescolato e confuso i ruoli. Del resto, il nostro legislatore è esperto a mescolare e confondere.
Sono d’accordo. Le professioni intellettuali rappresentano i cittadini che pensano, quindi meno irreggimentabili e plagiabili con un talk-show. Ecco perchè le professioni sono da sempre un ostacolo per il potere e quindi un bersaglio da schiacciare e umiliare.