• Convegno de L’Aquila. Il notaio d’Ambrosio parla sulla custodia cautelare

    custodia cautelare

    Abbiamo già riferito in questo Blog della relazione del notaio Massimo d’Ambrosio al Convegno organizzato a L’Aquila sul tema “Persona, Comunità e Giustizia“, organizzato con la presenza del Presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso, del Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Legnini e del Sottosegretario alla Giustizia Chiavaroli.  Il notaio Massimo d’Ambrosio ha anche aggiunto un commento alle parole del Sottosegretario alla Giustizia in tema di carceri e custodia cautelare.  Di seguito la trascrizione dell’intervento che potete ascoltare nel video sopra riportato. Sono state omesse nella trascrizione le parti non relative al contenuto.

    Una aggiunta estemporanea

    Sul contenuto una piccola aggiunta a quello che ho prima detto, prendendo lo spunto dalle parole, molto equilibrate, molto corrette, ora pronunciate dal Sottosegretario alla Giustizia, relativamente alle carceri. Un punto che non ho prima trattato, ma che  mi è stato fatto ora venire in mente, forse come punto ulteriore delle mie perplessità, che vi ho espresso prima. Orbene. il Sottosegretario ha parlato di carceri, giustamente, e ha anche accennato al problema della custodia cautelare.

    Io ho particolare esperienza a questo riguardo, sia perché sono stato per parecchio tempo  Magistrato di Sorveglianza, sia perché adesso l’Associazione Notai Cattolici, che  appunto io  qui rappresento, ha un programma ambizioso di assistenza volontaria nelle carceri.  E io stesso vado ogni mese nel carcere di Pescara per portare un’assistenza gratuita, di carattere legale-notarile. Sperando di riuscirne, ovviamente, e fino adesso ci sono riuscito, anche se stavo per rimanerci, perché anch’io ho avuto una mia vicenda giudiziaria, che grazie a magistrati equilibrati si è risolta brillantemente, in pochissimo tempo.

    Custodia cautelare

    C’è un discorso del Santo Padre di un anno, un anno e mezzo fa, adesso è passato del tempo ma me lo ricordo bene,  all’Associazione Internazionale dei Giuristi, sulla custodia cautelare in Italia, anche se invero non ha detto la parola “Italia” ma dicendo “nei nostri paesi civili”, certo si riferiva anche all’Italia, e l’ha qualificata senza mezzi termini come una tortura.

    Abbiamo, dalle statistiche, che io purtroppo ora cito a mente e che quindi non saprei riferire con esattezza, in Italia quasi il 50% di soggetti detenuti che sono in custodia cautelare, e di questo 50% la maggior parte (il 70-80%) vengono poi assolti formalmente con sentenza definitiva. Quindi oggi abbiamo nelle carceri, facendo un calcolo a occhio, e quindi scusate l’incertezza ma la matematica non è il mio mestiere, ebbene abbiamo un 30% di soggetti detenuti che sono formalmente innocenti, senza però considerare quelli che sono condannati per “sviste” di ogni genere. Conoscendo da dentro la situazione, mi rendo conto quanto è fallace, diciamo così, la giustizia umana.

    La nuova legge in esame

    Il problema della custodia cautelare in Italia deve essere affrontato, perché ora attualmente siamo in una posizione sicuramente da paese di terzo mondo. Io ho letto recentemente delle proposte di legge, un articolato di legge di riforma delle norme che prevedono la custodia cautelare, molto ben scritto, molto ben fatto, molto ben dettagliato, ma a mio avviso di povero pratico del diritto assolutamente inutile Perché già adesso le norme  ci sono, e  se fossero applicate, porterebbero all’80-90% di provvedimenti di custodia cautelare in meno.

    Ci sono già adesso delle norme precise, solo che devono essere rispettate e ad esse ci si deve adeguare come a un ordine del legislatore. Questa è sempre stata la mia impostazione come magistrato. Dicono tutti che i magistrati hanno tanti poteri discrezionali, ma io credo di no, perché il magistrato deve obbedire alla legge, e tutt’al più camminerà avanti e indietro nella sua stanza per qualche minuto in più per capire la legge cosa gli dice, ma una volta che l’ha capito, deve obbedire a quello che gli dice la legge. Certo, se poi improvvisa e si permette di valutare secondo dei criteri personali, allora certo la discrezionalità c’è.

    Necessità di rigida aderenza alla legge

    Naturalmente (quello sulla custodia cautelare n.d.r.) è un discorso amaro, ed è un discorso amaro perché tocca tantissimi italiani. Ma il punto fondamentale è questo, e cioè che già adesso, con la legge, ci sarebbe l’80% in meno di custodie cautelari, laddove ad esempio l’articolo del codice, che io adesso non  ricordo a memoria, dice che deve essere emesso il provvedimento di custodia cautelare quando c’è il pericolo di fuga.

    Ebbene lòa legge richiede una concreta verifica dell’esistenza del pericolo, che abbia già preso dei biglietti aerei, che abbia preparato la valigia, che abbia manifestato la volontà “domani me ne vado, mi affitto una macchina”, non deve essere una valutazione generale, no, tipo  “va in carcere perché può scappare”, perchè tutti potrebbero in teoria scappare. Ecco, solamente l’interpretazione errata di questo unico punto, ma ce ne sono 7-8 importanti nella legge, fa sì che il decreto di custodia cautelare può applicarsi sempre, per qualsiasi indagato e per qualsiasi circostanza. Ecco perché aumentano nelle nostre carceri coloro che sono sottoposti a custodia cautelare, e  innocenti.

    Sulle intercettazioni

    Io mi fermo qui, solo l’ultima annotazione aggiuntiva per quanto riguarda le intercettazioni delle conversazioni private, anche qui il Sottosegretario ne ha parlato benissimo, però mi permetto di ribadire questa mia impostazione di carattere pratico e cioè che una legge migliorativa è importante, come quella che il Parlamento sta procedendo ad esaminare, ma prima di tutto la legge deve essere rispettata, cioè deve essere fatto in modo che chi viola questa legge sia poi punito, chiunque sia, fosse anche il Procuratore della Repubblica. Non si può togliere dal fascicolo delle indagini dei documenti riservati e darli ai mass-media, per motivi che adesso non sto qui a valutare.

    notaio Massimo d’Ambrosio

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    Convegno de L’Aquila. Il notaio d’Ambrosio parla sulla custodia cautelare ultima modifica: 2017-01-05T00:40:35+01:00 da notaio



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