Difesa del più debole: la funzione sociale dei notai
Sbaglia chi riduce l’attuale dibattito sulle libere professioni in generali e in particolare sulla professione notarile a una mera diatriba sui costi, sull’efficienza, sulla formazione o sulla capacità professionale dei singoli soggetti o di intere categorie.
E’ giusto contestare le bugie giornaliere ma dare rilievo universale a queste circostanze significa infatti, a mio avviso, accettare una connotazione low profile delle vicende che circondano il notariato italiano, che si rivela in realtà non più di una tattica quotidiana per la realizzazione di strategie più ampie che involvono l’intero assetto politico e sociale del Paese.
Lotta alle disuguaglianze
L’Italia, nella sua intera storia politica è sempre stata connotata da previsioni normative equilibrate, che cercavano, nei limiti delle possibilità legislative, umane, e giuridiche, di dare uniquique suum ai cittadini, privilegiando la tutela del più debole nei confronti del più forte.
L’impostazione del codice civile e del codice di procedura civile, addirittura così come ereditato dal precedente assetto pre-unitario, è stato sempre connotato dallo sforzo di rendere sostanziali ed effettivi i principi di uguaglianza nei confronti della legge e delle formazioni sociali.
Mi sovviene ora alla mente l’abrogazione del codice di commercio, ma non è certo questa la sede per una storia giuridico-economica del paese. Basti pensare al principio, consolidato da tutte le decisioni della nostra Corte Costituzionale, in base al quale l’uguaglianza tra i cittadini deve essere assicurata anche con previsioni diseguali che si adattino alle diversità e alle disuguaglianze di fatto esistenti.
Il notaio tutela il più debole
Ebbene, il notaio italiano è cardine essenziale ed ineliminabile dell’eguaglianza sostanziale tra i cittadini. Il suo ruolo è, fondamentalmente, essenzialmente, quello di assicurare l’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e nei loro reciproci rapporti economici e commerciali, tutelando e rispettando il più debole e il più svantaggiato.
Appare evidente che nei traffici commerciali il potente, il ricco, o colui che semplicemente in proprio possiede delle cognizioni giuridico–culturali superiori alla media, sa come comportarsi, sa come difendersi , sa come avere il sopravvento sulla controparte meno forte.
Il contraente più agguerrito sa come tutelarsi, e come farsi tutelare, chiamando a raccolta, se del caso, schiere di legali tra i più bravi e costosi, magari elaborando intelligenti clausole a suo favore, e facendole passare de plano nell’ignoranza della controparte più debole, così sopraffacendo i suoi elementari diritti.
No alla sopraffazione del più debole
Il nostro ordinamento ha pertanto previsto un bilanciamento alla sopraffazione del più forte nei confronti del più debole: questo bilanciamento si chiama notariato. Il notaio è un soggetto altamente qualificato nella specifica materia dei traffici economici contrattuali e giuridici. Con una preparazione che, se fosse da ricercare da parte del cittadino nel libero mercato certo non sarebbe a vantaggio di tutti, perché costerebbe, e tanto!
E questa sua capacità professionale deve, obbligatoriamente, inderogabilmente, per lo Stato, essere estrinsecata dal notaio nei confronti di tutte le parti nello stesso modo! Il notaio ha l’obbligo giuridico di impedire che qualcuno compia una sopraffazione nei confronti dell’altro. Ha il compito di consigliare, di difendere, e di tutelare, entrambe le parti, indipendentemente da chi gli paga la parcella, indipendentemente da qualsiasi pressione possa egli ricevere o da qualsiasi suo interesse personale.
Quando il notaio dirige un atto notarile, lo dirige secondo giustizia, secondo la sua veste di Pubblico Ufficiale, e non permette che di fronte a lui qualcuno si approfitti di qualcun altro.
Bisogna che l’opinione pubblica sia conscia che il compito del notaio è primieramente finalizzato alla sua tutela, alla tutela del più debole. Perché, come dicevo, il più forte potrebbe acquisire, senza la presenza del notaio, un vantaggio indebito e soverchiante.
Il notaio ha quindi essenzialmente un ruolo sociale, un ruolo di difesa e di tutela del cittadino meno forte, del cittadino meno acculturato, del cittadino che ha più difficoltà a destreggiarsi nelle problematiche giuridiche. Il notaio persegue quindi, nella sua funzione di rispetto della par condicio dei contraenti, una finalità di carattere eminentemente sociale.Perché il notaio da fastidio
Ecco perché il notaio da fastidio. Ci sono ormai tanti strati della popolazione italiana che ritengono (a torto!) di poter avere più spazio nei loro obiettivi economici e giuridici senza la presenza del notaio. Il notaio è un impiccio, il notaio è colui che si oppone al momento fondamentale della conclusione dell’affare, all’esercizio della prepotenza e della sopraffazione. Ecco perché il notaio va eliminato!
Ovviamente tutto questo non può essere detto. E quindi coloro che perseguono questo obiettivo di squilibrare l’assetto economico e giuridico del nostro paese debbono fare leva su altre argomentazioni, che vengono date in pasto all’opinione pubblica, al fine di convincerla a rinunciare a una loro difesa.
Ho detto prima “a torto”, perchè poi nei fatti molti si illudono di essere i più forti nelle contrattazioni, in quanto l’esperienza insegna poi che c’è sempre un più forte del più forte, ma questo è un altro discorso.
La tattica mediatica
Si dice, si ripete, si ribadisce, nei confronti dell’opinione pubblica meno esperta che il notaio in fondo non serve a niente. Che vi da il notaio? Perché dovete spendere tutti questi soldi andando dal notaio? Chi ve lo fa fare a perdere tempo col notaio? Perché non ve la cavate da soli senza il notaio, tanto è tutto così semplice?
Sono tutte, una dopo l’altra, argomentazioni mediatiche di mero carattere tattico per la realizzazione di una strategia più ampia volta a modificare l’equilibrio sociale del nostro paese. Una strategia volta a convincere le classi e le categorie meno agevolate del nostro paese a fare a meno di una loro tutela essenziale!
Solo pochi riescono a rendersi conto, leggendo al di là dei livorosi articoli contro i notai, come l’obiettivo sia colpire proprio loro, lasciandoli senza difesa, senza tutela, e in balia del più prepotente!
Che chance ha il contraente più onesto quando si siede ad una estremità del tavolo in contrapposizione ad una equipe di agguerriti avvocati? Se la potrà cavare chiedendo aiuto al figlio del portinaio che è un brillante studente di giurisprudenza prossimo alla laurea? Che pazzia ritenere che il diritto, la giustizia e l’equità si raggiungano con una dialettica tra le controparti!
Il ricco vuole diventare più ricco a spese del più debole
Si potrebbero fare moltissimi esempi di questo incredibile sviluppo della nostra società in base alla quale il ricco vuol diventare sempre più ricco, e lo vuole diventare a spese del meno forte, e per diventarlo deve necessariamente diminuire o eliminare le difese dell’ordinamento nei confronti del più debole. Basti pensare, tra i mille esempi, all’evidente strategia di distruggere la tutela del debitore nel processo di esecuzione, rappresentata dalle nuove leggi sul prestito vitalizio ipotecario, sul leasing immobiliare e sull’applicazione della direttiva comunitaria n. 17/2014.
Il notaio è giustizia
Ecco perché ritengo che il notariato italiano non debba limitarsi a contestare le peraltro palesi menzogne nei confronti della categoria notarile, che assumono il rilievo, a volte, di vere e proprie calunnie e mistificazioni.
Le calunnie e le mistificazioni con cui è colpita la categoria notarile sono solo dei momenti episodici di carattere tattico, mentre, a mio avviso , quello che va espresso è un chiaro messaggio nei confronti dell’opinione pubblica. E che cioè il notaio è dalla parte del cittadino, non del potere. Il notaio è per la giustizia e per la legge, non per il più forte e per il più ricco. Il notaio è colui che rappresenta una barriera, uno scudo, una corazza, senza la quale il cittadino sarebbe nudo e indifeso.
Il prossimo Convegno di Roma
In fine, doveroso ringraziamento a chi mi ha dato spunto per queste mie riflessioni, sorte dal tema del prossimo Convegno, organizzato dal Sindacato Sociale Notarile, che si terrà a Roma il 23 marzo 2016, e nel quale saranno presenti i massimi rappresentanti nazionali delle Associazioni di tutela dei Consumatori. In fondo al presente scritto troverete la locandina dell’incontro.
Analogamente altre Associazioni Nazionali a tutela dei Cittadini, proprio in questi giorni, hanno rappresentato, in varie sedi, il principio da me ora espresso in questa sede, aprendo un dibattito di particolare rilievo sulla funzioni sociali del notaio, che non è amico dei potenti o consulente del più forte, ma proprio l’incontrario, e cioè baluardo di legalità e di giustizia.
notaio Massimo d’Ambrosio
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